mercoledì 27 agosto 2008

Chiusa una porta...



...c'è la possibilità che si apra un portone, recita il detto; ma infondo, alle 12.07 del 27 d'agosto non m'importa molto, adesso ho altri pensieri.



Pensieri mesti e malinconici, quelli che hanno la capacità di fare tutto un ammasso tondo e posizionarsi proprio dentro la pancia, nel posto vuoto che lasciano le farfalle...



Del loro peso me ne sono resa conto mentre guardandomi intorno nel mio ufficio ho cominciato a fare l'elenco delle cose che forse dovrei portami via, pensandoci è iniziato tutto da una matita....




Cercavo una matita, doveva esserci un grosso pacco di matite vergini da qualche parte, di quelle con la punta piatta sopra e sotto, in otto anni ne avremo consumate si e no tre, così alla ricerca della matita ho cominciato ad aprire cassetti e a rendermi conto che in ogni cassetto avevo lasciato una piccola impronta, uno scontrino, una conchiglia rubata alla spiaggia di Estoril, un Santino, persino alcune vecchie lire...m'è venuto all'improvviso un enorme senso di proprietà, ho cominciato a riempirmi le tasche di cose MIE, dimenticate in quest'ufficio che potevo chiamare casa.



L'ho realizzato ADESSO che sono agli ultimi giri di boa, ancora un paio di giorni forse ancora tre e la mia sedia, la mia scrivania non saranno più il posto fisso di ogni mattina, un posto lavorato, CREATO in questi ultimi otto anni perchè mi stesse comodo e a misura...



L'ho realizzato ADESSO che per caso sono salita a galla per un respiro dall'apnea di questi giorni, di questi ultimi mesi caldi, un'apnea fatta di "Non vedo l'ora che finisca, perchè non ce la faccio più!".



Sono stata così stanca e stuccata in questi ultimi tempi per come stavano andando le cose e di quanto freno mi desse quest'ufficio, che ho strappato via i giorni dal calendario con la sola speranza che arrivasse preso settembre, frette le mie spesso ottuse e che non fanno riflettere!!



Adesso però è arrivato il momento di saldare il conto con queste mura,a dire il vero con quello che rimane delle vecchie, perchè è cambiato molto, praticamente tutto.



Quanti ricordi si possono accumulare in otto anni?Tantissimi.



Quanti in un posto che hai creato tu perchè ti desse un motivo in più per sognare?Per un futuro più o meno certo...meglio non pensarci, tanto mi conosco, faccio la sentimentale e mi vengono anche le lacrime, ma poi mi basta mettere un cerotto che resista all'acqua magari, per dimenticarmi questo tipo di ferite.



Le matite le ho trovate, sono MIE però, come le cartoline indirizzate a ME spedite da ogni dove, da tante, tante persone che ho avuto il piacere di avere come clienti affezionati e a volte anche qualcosina di più, persone che alla fine passavano anche solo per due chiacchiere e che non sanno quanto mi dispiaccia non aver detto loro che non mi troveranno più seduta a questa scrivania a chiedere "Beh, questa volta dove ti mando?"...spero di cuore di poterle incontrare in giro.




Ho riempito il mio cartone, che in realtà si tratta di una scatola di latta blu, l'ho riempito troppo e non ci sta più il coperchio, in realtà in un raptus avrei voluto metterci dentro i lampadari, la parete divisorio davvero SPETTACOLARE che io e Gianfranco abbiamo costruito insieme, le sedie marocchine, gli applique e forse anche il condizionatore, ma non si può c'è qualcuno qui che ha deciso di prendere il testimone, di continuare il suo personalissimo sogno che ormai non è più il mio!
Speriamo almeno che chiusa una porta si apra un portone.


sabato 9 agosto 2008

L'aneddotto: se qualcuno ruba un tanga per te....



Era troppo carina la storiella per non raccontarla a chi magari bazzicasse ancora da queste parti....

Circa un mesetto fa, tornata a casa da lavoro, mia madre mi dice porgendomi un pezzetto di stoffa "Tieni, questo è un regalino di tuo figlio..."e qui la storia:

Se ne andavano belli e contenti mia madre e Jacopo di venerdì mattina appunto, al mercato, una tappa fissa quattro volte al mese, circa cinquanta volte all'anno...a mia madre certo non mancano pretesti per accattare roba e in questo caso a mio padre servivano un paio di calzini nuovi.

Così un' inconsapevole Bonnie e un insospettabile Clyde (l'una che scarozzava l'altro che se ne stava comodamente seduto sul suo passeggino) si sono avvicinati a una delle tante bancarelle di intimo e mentre mia madre prendeva informazioni sui calzini lunghi, corti, in fil di Scozia e il loro costo (conoscendola avrà cercato in tutti modi di cavarsela col meno possibile), dieci ditine esattamente all'altezza della bancarella s'infilano FELICISSIME tra i vari giochi si stoffa, dirandosi una dietro l'altra non so quante mutandine....ma ve l'immaginate un bimbo di 7 mesi che giocherella circondato da frivoli slip????????

Per fortuna nonna Letizia abbassando lo sguardo s'è resa conto di quanto stesse combinando mio figlio e così scusandosi con l'ambulante " sono bambini...." gli ha sfilato tutti gli slip di mano e ed è andata via, il tempo d'arrivare vicino casa che s'è accorta che Jacopo allegro e canterino si stava passando da una mano all'altra ancora un piccolo triangolino di stoffa chiara, troppo lontana dalla bancarella ha così deciso di non tornare indietro e omaggiare la mamma del mariuolo della sua refurtiva....

JACOPO A MAMMA, SO CHE L'AVRAI FATTO CON AMORE VISTO CHE HAI ANCHE SCELTO LA TAGLIA GIUSTA...MA QUESTE SON COSE CHE NON SI FANNO e poi il tanga??????? e chi lo usa.... :-)