mercoledì 28 ottobre 2009



AVVISA

lettori e passanti
d'essersi trasferita!!!
Potete trovarla qui:





sabato 17 ottobre 2009

Sablée al Darjeeling e mandorle

i dolci li ho sempre amati, da bambina, da adolescente, da adulta.
Tutti i dolci senza distinzione.
In realtà se fossi in buona compagnia, distratta da una piacevole conversazione, potrei mandar giù senza grossi problemi anche quei dolci immangiabili stucchevoli e pieni di glassa, trovandoli anche gradevoli.

Tra i miei dolci preferiti ci sono i biscotti soprattutto quelli con un imbarazzante quantità di grasso, come i sablée.

Per la prima li ho mangiati in Francia a Mont Saint Michel, dove per mia grandissima sorpresa, dei biscotti assolutamente industriali, messi in scatole perfette per turisti (a un costo sorprendentemente ragionevole) non portavano voce tra gli ingredienti di:
Olio vegetale
Grassi idrogenati
ma semplicemente l'incantevole parola BUERRE...al 22% però, non ci crederete, ma io l'etichetta degli ingredienti di quei sablée la conservo ancora.
In Italia neanche i biscotti al burro contengono solo burro :-(ma questa è un'altra triste storia...

Così, visto che nel mio sud cominciano le giornate a divenire sempre più corte e fredde (a dir il vero sono andata a dormire domenica scorsa col pigiamino di cotone e lunedì mattina sono dovuta uscire di casa col piumino ) la voglia di biscottini, thè, camino acceso e confidenze che generalmente mi porta il freddo, comincia a farsi sentire...poi avevo bisogno del materiale per un post ed ecco i miei SABLEE DARJEELING E MANDORLE.

Nel mondo dei food blogger non c'è nessuno, credo, che non sappia cosa sia il Darjeeling...ma è probabile che molti lo ignorino.

Il Darjeeling è un pregiato thè nero indiano, ha un gusto molto intenso (come il suo colore nelle tazze) e inconfondibile, forse anche un po' acre, io lo bevo così senza neanche lo zucchero e generalmente è molto apprezzato anche da chi è abituato al Lipton, ma è di larghe vedute!

Lo si trova tranquillamente in commercio qui (anche sacrificato nelle bustine monodose, ma non ne vale la pena), quello davvero buono biologico, tra l'altro, è disponibile in foglia essiccata nelle botteghe del commercio equo e solidale.

Il mio Darjeeling, nella sua elegante confezione di carta doppia, verde scuro, viene direttamente dall'India, regalo del viaggio di nozze del mio ex-socio, che aveva le sue stranezze, ma le persone le capiva e pensò bene allora di portarmi questa confezione di thè, ricordo che mi disse di non averla scelta così per caso in uno dei mercatini in Rajasthan, ma in una all bottega rinomata che vendeva solo thè di ottima qualità...e difatti E'OTTIMO.

Qualche tempo fa, facciamo anno (che il tempo passa e non ci si accorge), acquistai dal commercio equo e solidale del cioccolato al thè, con le foglioline di thè all'interno, ricordo che si sentiva distintamente il sapore del thè, nonostante l'invadenza del cioccolato, ogni volta che i denti ne spazzavano un foglia.
Ho così immaginato dei sablée che mi dessero la stessa sensazione di quel cioccolato, in più c'ho aggiunto le mandorle che potrei mangiare ovunque, persino nella bagna cauda...che secondo me ci stanno :-)

In giro ho trovato un pò di ricette per l'impasto base, quello che alla fine mi ha convito di più è di C.Felder recuperato sul sito della biologa non pasticcera più brava che conosca.

Sableè al Darjeeling e mandorle



L'impasto base dei sablée breton di C.Felder lo potete trovare da Pinella, io l'ho modificato così:


3 tuorli d'uovo
130 di zucchero
150 di burro morbido
200 gr di farina
50 gr di fecola (non menzionata nella ricetta principale)
8 gr di lievito per dolci
2 cucchiaini di the Darjeeling in foglie
30 gr di mandorle non sbucciate e tritate

Ho lavorato con una frusta a mano i tuorli con lo zucchero, finché non sono diventati gonfi e spumosi, ho aggiunto il burro ammorbidito e l'ho ben amalgamato al composto, gli aggiunto con una spatola poco per volta le polveri (farina, fecola e lievito) setacciate fino a avere una pasta non molto appiccicosa (infatti ho dovuto aggiungere un paio di cucchiai di fecola) da non lavorare molto con le mani, in ultima battuta ho impastato velocemente unendo the e mandorle.

Ho formato un cilindro abbastanza ridotto, perché i biscotti in cottura s'allargano, ho avvolto il cilindro nella pellicola e l'ho fatto riposare un paio d'ore in frigo (una notte sarebbe stato meglio).

Quando ho preso il cilindro di pasta dal frigo l'ho tagliato come si fà con il salame in fettine spesse circa 1 cm, le ho disposte su una teglia rivestita di carta forno, distanziandole parecchio tra di loro (si allargano parecchio)e ho cotto i sablée a 180° (FORNO PRERISCALDATO!!!!!) per una 10 di minuti scarsi,tenendoli sempre sotto controllo, occhio che più i biscotti sono burrosi più velocemente si bruciano!

Il risultato è stato più che soddisfacente, sablée friabilissimi , il gusto del Darjeeling però non era così presente (avevo triturato le foglie per paura del contrario),lo si sentiva come delicato retrogusto masticando la foglia, io riuscivo a distinguerlo, ma gli altri non più di tanto, la prossima volta lascerò le foglie intere.

Domani li porterò anche a questa signorina...così ci addolciamo il lunedì!

domenica 11 ottobre 2009

L'a(e)ssenza e il cioccolato

L'ultima volta che scrivevo nell'anteprima dei mie post ero nel mio vecchio ufficio.
Presagivo fosse l'ultimo post perchè infondo sapevo che sarei stata impegnata a cercarmi una nuova vita.
Un portone per l'esattezza...
Se l'ho travato?Se s'è aperto?
E chi lo sa.
Perchè nell'andirivieni di questo anno c'è stata così tanta vita, così tanti cambiamenti che mi hanno distolto dalla ricerca e mi hanno impegnato semplicemente a vivere.
E non vivo male.
Niente nostalgie sentimentali nel ricordo dell'odore dei cataloghi, delle code in estate e del mio parlare navigato di Londra, Lisbona, Praga...ma soprattutto niente disperazione oggi nel fare un lavoro-giocattolo che mai avrei creduto nella vita di poter fare.

Questo perchè ho capito che per quel che mi riguarda non sarà un mestiere a nobilitarmi, perchè non è là che voglio puntare...voglio puntare su di me, sulle persone che amo e su tutto ciò che mi emoziona e mi fa sentire sempre viva: le mie passioni.

E la colata di glassa al cioccolato, ve lo dico, quasi mi commuove per l'emozione :-)

Jacopo nel frattempo è cresciuto e così poco per volta mi sto riprendendo la mia vita...leggo un pò di più, fotografo un pò di più, esco un pò di più e chelodicoafare cucino un pò di più....

Oggi questo blog riapre e per l'evento ho scelto qualcosa di irresistibile...un'invenzione davvero riuscita, mi manca il nome però, che faccio improvviso?:

Finta-Sacher-Plum-al-doppio-cioccolato


Questo dolce è nato dall'unione di più ricette unite tra loro e dalla voglia di ringraziare una mai vecchia amica di scuola che non vedevo da 10 anni che ci invitava a casa sua per cena, come non omaggiarla con qualcosa di serio?
Questo dolce nonostante possa sembrare pretenzioso nell'esecuzione in realtà è facilissimo, anzi l'ho scelto proprio perchè ha una pasta base di veloce preparazione e sempre buona riuscita, una farcia velocissima e una glassa a prova di inesperto!

Come impasto base ho usato la versione della Sacher torte di Giuseppe Gagliardi rubata tra le cavolate anni fa, come suggerisce Sigrid, ripaga il prepararla un giorno prima (come tutti gli compasti in cui ci sono i frutti secchi)

le dosi eccole:

5 uova
16o gr di olio di semi di girasole
150 gr di zucchero
75 gr di farina
40 gr di cacao
20 gr di farina di mandorle
10 gr lievito per dolci
1 presa di sale

Separare i tuori dagli albumi (le uova devono essere a temperatura ambiente), e montarli (i rossi) con lo zucchero finchè il composto non diventi gonfio e spumoso.Unire gradatamente a filo l'olio.
In un coppa a parte mischiare le polveri: farina, lievito, mandorle e cacao (farina,cacao e lievito al setaccio eh...).
Montare e biachi a neve ferma e usarne una metà per "allungare" il composto tuorli+zucchero+olio girando sempre dall'alto verso il basso per non smotare gli albumi.
Unire le polveri e i restanti bianchi sempre senza smontarli.
Io con questa dose ho riempito due stampi da plum cake e li ho infornati a 170° per 20 minuti.



Una volta preparato l'impasto base, l'ho lasciato raffreddare e l'ho farcito con della semplice panna addolcita con una goccia di miele.
La glasse però è la vera figata...concedetemolo il termine, mi fa fare sempre il figurone perchè rifinisce da pasticceria

L'ho rubata sempre anni fa dai gennarini, si prepara in 2 minuti e UDITE UDITE si AUTOLIVELLA , niente spatole, niente metti qui e si stacca li, niente di niente...la si versa e si sta fermi ad osservare come lei faccia tutto il resto insinuandosi ovunque... è una GODURIA!

Le dosi eccole:

210 gr di cioccolato fondente (io ho usato uno al 50%)
165 gr di panna fresca
42 gr di burro morbido
42 gr di liquore
25 gr di miele

Nessuno s'offenda se copio e incollo il procendimento dai gennarini che è quasi mezzanotte e tra un pò vado a dormire...cito:

"Tagliare con un coltello a lama larga (come se si affettasse la cipolla) il cioccolato (in alternativa grattugiarlo, ma è più lungo...) e metterlo in una terrina.
Portare a bollore la panna con il miele e versare sul cioccolato, mescolando delicatamente fino ad ottenere una consistenza cremosa (la panna scompare, il cioccolato diventa molto lucido).
Aggiungere il burro ammorbidito e mescolare con una frusta fino al suo assorbimento completo.
Aggiungere il liquore e, sempre con la frusta, mescolare fino al completo assorbimento.
Usare (colare sul dolce da coprire). Far raffreddare (e solidificare) a temperatura ambiente per mezz'ora."

Io alla fine mi sono divertita con la glassa avanzata a fare dei ghirigori (ho usato il classico cornetto di carta forno) sulla torta fatta raffreddare qualche minuti in frigo (la glasse è una ganache, si solidifica dopo un pò...io ho riscaldato nel micro quella che mi serviva per pasticciare) e alla fine sono stata proprio soddisfatta...bella da vedere e buona da mangiare e s'è aggiudicata il premio per essere postata!

mercoledì 27 agosto 2008

Chiusa una porta...



...c'è la possibilità che si apra un portone, recita il detto; ma infondo, alle 12.07 del 27 d'agosto non m'importa molto, adesso ho altri pensieri.



Pensieri mesti e malinconici, quelli che hanno la capacità di fare tutto un ammasso tondo e posizionarsi proprio dentro la pancia, nel posto vuoto che lasciano le farfalle...



Del loro peso me ne sono resa conto mentre guardandomi intorno nel mio ufficio ho cominciato a fare l'elenco delle cose che forse dovrei portami via, pensandoci è iniziato tutto da una matita....




Cercavo una matita, doveva esserci un grosso pacco di matite vergini da qualche parte, di quelle con la punta piatta sopra e sotto, in otto anni ne avremo consumate si e no tre, così alla ricerca della matita ho cominciato ad aprire cassetti e a rendermi conto che in ogni cassetto avevo lasciato una piccola impronta, uno scontrino, una conchiglia rubata alla spiaggia di Estoril, un Santino, persino alcune vecchie lire...m'è venuto all'improvviso un enorme senso di proprietà, ho cominciato a riempirmi le tasche di cose MIE, dimenticate in quest'ufficio che potevo chiamare casa.



L'ho realizzato ADESSO che sono agli ultimi giri di boa, ancora un paio di giorni forse ancora tre e la mia sedia, la mia scrivania non saranno più il posto fisso di ogni mattina, un posto lavorato, CREATO in questi ultimi otto anni perchè mi stesse comodo e a misura...



L'ho realizzato ADESSO che per caso sono salita a galla per un respiro dall'apnea di questi giorni, di questi ultimi mesi caldi, un'apnea fatta di "Non vedo l'ora che finisca, perchè non ce la faccio più!".



Sono stata così stanca e stuccata in questi ultimi tempi per come stavano andando le cose e di quanto freno mi desse quest'ufficio, che ho strappato via i giorni dal calendario con la sola speranza che arrivasse preso settembre, frette le mie spesso ottuse e che non fanno riflettere!!



Adesso però è arrivato il momento di saldare il conto con queste mura,a dire il vero con quello che rimane delle vecchie, perchè è cambiato molto, praticamente tutto.



Quanti ricordi si possono accumulare in otto anni?Tantissimi.



Quanti in un posto che hai creato tu perchè ti desse un motivo in più per sognare?Per un futuro più o meno certo...meglio non pensarci, tanto mi conosco, faccio la sentimentale e mi vengono anche le lacrime, ma poi mi basta mettere un cerotto che resista all'acqua magari, per dimenticarmi questo tipo di ferite.



Le matite le ho trovate, sono MIE però, come le cartoline indirizzate a ME spedite da ogni dove, da tante, tante persone che ho avuto il piacere di avere come clienti affezionati e a volte anche qualcosina di più, persone che alla fine passavano anche solo per due chiacchiere e che non sanno quanto mi dispiaccia non aver detto loro che non mi troveranno più seduta a questa scrivania a chiedere "Beh, questa volta dove ti mando?"...spero di cuore di poterle incontrare in giro.




Ho riempito il mio cartone, che in realtà si tratta di una scatola di latta blu, l'ho riempito troppo e non ci sta più il coperchio, in realtà in un raptus avrei voluto metterci dentro i lampadari, la parete divisorio davvero SPETTACOLARE che io e Gianfranco abbiamo costruito insieme, le sedie marocchine, gli applique e forse anche il condizionatore, ma non si può c'è qualcuno qui che ha deciso di prendere il testimone, di continuare il suo personalissimo sogno che ormai non è più il mio!
Speriamo almeno che chiusa una porta si apra un portone.


sabato 9 agosto 2008

L'aneddotto: se qualcuno ruba un tanga per te....



Era troppo carina la storiella per non raccontarla a chi magari bazzicasse ancora da queste parti....

Circa un mesetto fa, tornata a casa da lavoro, mia madre mi dice porgendomi un pezzetto di stoffa "Tieni, questo è un regalino di tuo figlio..."e qui la storia:

Se ne andavano belli e contenti mia madre e Jacopo di venerdì mattina appunto, al mercato, una tappa fissa quattro volte al mese, circa cinquanta volte all'anno...a mia madre certo non mancano pretesti per accattare roba e in questo caso a mio padre servivano un paio di calzini nuovi.

Così un' inconsapevole Bonnie e un insospettabile Clyde (l'una che scarozzava l'altro che se ne stava comodamente seduto sul suo passeggino) si sono avvicinati a una delle tante bancarelle di intimo e mentre mia madre prendeva informazioni sui calzini lunghi, corti, in fil di Scozia e il loro costo (conoscendola avrà cercato in tutti modi di cavarsela col meno possibile), dieci ditine esattamente all'altezza della bancarella s'infilano FELICISSIME tra i vari giochi si stoffa, dirandosi una dietro l'altra non so quante mutandine....ma ve l'immaginate un bimbo di 7 mesi che giocherella circondato da frivoli slip????????

Per fortuna nonna Letizia abbassando lo sguardo s'è resa conto di quanto stesse combinando mio figlio e così scusandosi con l'ambulante " sono bambini...." gli ha sfilato tutti gli slip di mano e ed è andata via, il tempo d'arrivare vicino casa che s'è accorta che Jacopo allegro e canterino si stava passando da una mano all'altra ancora un piccolo triangolino di stoffa chiara, troppo lontana dalla bancarella ha così deciso di non tornare indietro e omaggiare la mamma del mariuolo della sua refurtiva....

JACOPO A MAMMA, SO CHE L'AVRAI FATTO CON AMORE VISTO CHE HAI ANCHE SCELTO LA TAGLIA GIUSTA...MA QUESTE SON COSE CHE NON SI FANNO e poi il tanga??????? e chi lo usa.... :-)

martedì 6 maggio 2008

Dal 30 novembre scorso non guardiamo più il meteo....





.....TANTO A CASA C'E' SEMPRE IL SOLE!!!!!!!!!



E rieccomi qui dopo non so quanto tempo!!!!

Finita un paio di settimane fa la maternità, sono ritornata a "travagliare", ahimè...perché con un pupino nuovo, nuovo, che poverino sbatacchia qua e là tra i nonni e casa sua non è che ci sia tanta voglia di lavorare...

Che dirvi...la vita da mamma E' TROPPO BELLA e a questo punto sono convinta che lo si capisce davvero quando mamme si diventa, prima si ha solo una lieve percezione...le gioie che ci possono far provare i pargoli di fratelli, sorelle, cugini e amici non ha NULLA a che vedere con quella che può far provare un lieve sorrisino d'un pupo tutto nostro e io credo che quella gioia dia TANTISSIMA energia per affrontare lotte, notti in bianco, pianti e capricci alla faccia di tutte quelle volte che magari qualcuno s'è sorpreso a pensare "No, non ce la farei mai, un bimbo non è per me"...a volte è capitato anche alla sottoscritta!

Si, vabbè, si diventa lievemente monotematici e si vorrebbe che TUTTI, proprio TUTTI provassero a breve la gioia di diventare genitori: dal fruttivendolo sotto casa ("Buongiorno,come va?Mi dà un chilo di zucchine,ma tenere,sa sono per il mio bimbo...ah e lei bimbi non ne ha???Ma si che è bellissimo, non si vede dalla mia faccia...su, su si dia fare anche lei....) alle persone che vedo in ufficio, per le quali mi basta il là e altro che cataloghi di viaggio...di solito agli afecionados non risparmio l'interno book fotografico su picasa!

Per non parlare di quando mi trovo con la mia cara Carmela, amica da anni, testimone alle mie nozze e mamma di Gaetano tre mesi più grande di Jacopo...non si finisce mai con gli argomenti, anche quelli più trash,deiezioni incluse...ma a te quanto caga, maduuuuuù a me un casino, ma com'è molle, semi molle, verde, bianca o blu????????

Mi sa che l'avete capito che sono diventata pazza per il mio pupino!!!!

Di cucinare di questi tempi non è che si riesca tanto, tra l'altro la nostra vita familiare s'è totalmente stravolta da un paio di settimane, da quando Joao ha cambiato lavoro (questa storia meriterebbe un altro post), prima c'alzavamo insieme, facevamo colazione insieme, al bagno uno per volta, ma in macchina insieme, a lavoro insieme, pausa pranzo....indovinate come??? Stavamo sempre insieme perché gestivamo insieme la stessa attività.

Adesso lui ha cambiato lavoro e non ci vediamo mai, non pranziamo più insieme e spesso i nostri orari non coincidono per niente.

Io nonostante lavori mezza giornata non riesco a far nulla fuorché star dietro al mio pupino che da poco ha cominciato a mangiare le prime pappine con il FANTASTICO SET CHE MI HA REGALATO ANNINA (Cara, ma come stai????????Io non ti sento da una vita, chiedo venia per non essermi fatta viva...), fare un sacco di bucato, cambiare pannolini e mangiare al volo quel poco che sta nel frigo (non molto purtroppo)...anzi ne approfitto e vi chiedo un piccolo contributo: non è che mi scrivete quello che voi di solito preparate come "salvacena", certe volte spuntano delle idee sfiziose e veloci, io ultimamente non faccio altro che zuppette con il latte!!!

Credo che più che l'arrivo di Jacopo, ciò che ha veramente stravolto la mia vita e messo a dura prove le mie discrete qualità di organizzatrice e ottimizzatrice (si può dire???) di tempi è stato proprio questa nuova esperienza lavorativa di Gianfranco! Devo ritrovare un nuovo equilibrio e al momento mi sento come se fossi in campeggio....

Perciò di leccornie da presentare su quello che voleva essere un food blog né avrò ben poche adesso...quanto meno ora potrò deliziarmi con tutte quelle dei food blogger che mi hanno fatto compagnia e mi hanno trasmesso tanto affetto da quando ho iniziato quest'avventura!!!

sabato 19 gennaio 2008

Dopo un bel pò di tempo ecco il biscottino meglio riuscito: vi presento Jacopo!!!


Scrivo questo post con un bel pò di ritardo (sono in materinità e a casa non il pc) a differenza del il mio bellissimo biscottino che ha deciso di venire al mondo in anticipo, ben trenta giorni prima del previsto.

E' stata davvero una bella sorpersa del tutto inaspettata, il 30 novembre con un parto veloce, veloce (grazie a Dio) è nato Jacopo, il mio cucciolotto pretermine nato di 35 settimane e di 2,300 Kg, inizialmente ha avuto qualche piccolo problema di peso, ma adesso è vicino ai 3 kg e mezzo e la sua mamma e il suo papà sono felicussimi!

Spero di poter scrivere al più presto qualcosa di più carino e dettagliato, per il momento mando un abbraccio a tutti da parte mia e anche da parte di Jacopo e ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto in quest'ultimo mese ai quali non ho potuto dare risposta!!!!

A presto...